Pesci - Gradese Subacquei

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Mondo Marino

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Sono i Vertebrati che dominano il mare. Si dividono in Selaci (pesci cartilaginei) e Teleostei (pesci ossei). Di varie forme, nella maggior parte dei caso hanno un profilo idrodinamico per nuotare con il minimo attrito.
Tipiche dei pesci sono le pinne, grandi o piccole strutture aliformi che conferiscono al pesce stabilità nell’acqua, aiutandolo a muoversi. Gran parte dei pesci sono dotati di due gruppi di pinne pari: le pettorali, situate immediatamente dietro le branchie, ai lati della testa, e le ventrali, che si trovano di norma alquanto più arretrate. Lungo la linea mediana superiore si trova la pinna dorsale, che si può dividere in parti spinose e parti molli; inferiormente è invece la pinna anale, situata sotto l’ano, mentre all’estremità posteriore è la pinna caudale (pinne impari).

La maggior parte dei pesci è ricoperto da scaglie.

Come respirano i pesci? L’ossigeno è disciolto nell’acqua e i pesci lo estraggono ingoiando acqua dalla bocca, facendole attraversare le cavità branchiali e, infine, espellendola da speciali aperture situate ai lati della testa (opercoli). Le branchie funzionano analogamente ai polmoni: sono rivestite di capillari sanguigni superficiali, coperti da uno strato di pelle sottilissima. Quest’ultima forma numerosissime incurvature e pliche: i “ filamenti branchiali “, il cui compito è di accrescere la superficie assorbente. L’intero apparato branchiale è riunito all’interno di una cavità protetta dall’opercolo. L’apparato branchiale si presta ad infiniti adattamenti, e ciò al punto che alcuni pesci possono addirittura utilizzare l’aria atmosferica oltre che l’acqua per approvvigionarsi dell’ossigeno necessario.

I pesci dispongono di tutti e cinque i sensi e anche di un autentico sesto senso in virtù del quale sono acutamente consci di sia pur minime alterazioni nei moti dell’acqua circostante. Questo sesto senso è specifico dei pesci e si esplica mediante organi nervosi disposti entro un sistema di canalicoli su epidermici (linea laterale). Tale struttura sensitiva permette di percepire con precisione la configurazione delle correnti, le zone di turbolenza, la presenza di ostacoli, vibrazione e variazioni di pressione nell’acqua causati dal loro movimento o di altri pesci o di altra natura. La linea laterale è ben visibile e si estende lungo i fianchi per tutta la lunghezza del corpo.

I pesci dispongono d’un vantaggio negato agli animali di terra: sono in grado di vedere contemporaneamente in direzioni diverse. Gli occhi dei pesci sono ai lati della testa invece che anteriormente, e quanto vede ciascun occhio viene registrato dall’opposto lato del cervello: un oggetto situato sulla destra verrà registrato dal lato sinistro del cervello e viceversa. I pesci ne traggono quindi una visione monoculare che comporta ovvie limitazioni, specialmente nel valutare le distanze. Vi sono comunque ragioni valide per ritenere che direttamente davanti alla testa esista un settore in cui entrambi gli occhi vedono simultaneamente, dando così ai pesci un elemento di visione binoculare.
Non si sa sino a che punto i pesci possano distinguere i colori. Il mondo sommerso nell’insieme ha toni azzurro verdastri, giacché a breve profondità gli altri colori vengono assorbiti e scompaiono. Quindi, eccettuati quelli di superficie, per quasi tutti i pesci la percezione dei colori non è molto importante.
I pesci avvertono le onde sonore utilizzando la vescica natatoria come organo di risonanza. Benché manchino sia del timpano, sia degli ossicini interni, che negli animali superiori costituiscono l’apparato uditivo vero e proprio, si è ammessa l’eventualità che nei pesci la vescica natatoria e i cosiddetti “ossicini di Weber “ (serie di ossicini che in certe specie collegano la vescica natatoria con la zona dell’orecchio interno) siano capaci di funzionare da orecchio individuando suoni sotto forma di vibrazioni.
I pesci percepiscono il tatto mediante minuscoli organi nervosi sparsi sull’epidermide. Specialmente numerosi attorno alla testa e alle labbra e anche sulle appendici sensoriali definite “ barbigli “.
Carattere comune a gran parte dei pesci è uno spiccatissimo senso dell’odorato. Essi dispongono d’un equivalente del nostro naso: una coppia di fossettine, ma che si aprono solo esternamente. All’interno sono rivestite di pliche cutanee, che offrono superficie assorbente massima e alloggiano cellule nervose destinate a comunicare il senso dell’odorato. Si tratta comunque d’un senso così sviluppato che i pesci apparentemente lo utilizzano più della vista nella ricerca del cibo.
Per quanto concerne il senso del gusto probabilmente non ha importanza nella vita dei pesci. Prima cosa, non esistono pesci (a eccezione dei Dipnoi) la cui bocca sia dotata di organi del gusto. Tali organi esistono, ma sono collocati su altre parti (testa, corpo, coda, pinne modificate o barbigli), sicché ammesso che lo avvertano, i pesci sentono il sapore del cibo ancora prima di introdurlo in bocca. In gran parte i pesci si limitano a trasferire il cibo nello stomaco, dove viene digerito.


By  federica (scuba)

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